PARTENOPE
2013 - NAPOLI
Filippo Bamberghi
Appartamento
copertina CASE DA ABITARE
04/13
NAPOLI MINIMAL
La casa affacciata sul mare di una coppia di collezionisti. «Il confine tra arte contemporanea e design è molto sott ile. Sia le opere sia gli arredi rispecchiano la nostra identità»
Bello ridisegnare la casa quando è in un palazzo dell’Ottocento affacciato sul Golfo di Napoli. Da un lato, il Vesuvio e la Costiera Sorrentina, dall’altro la collina di Posillipo e, come se non bastasse, Capri di fronte. A maggior ragione se i committenti sono una coppia di collezionisti, giovani e aggiornati sul meglio dell’arte contemporanea.«Avevamo le idee molto chiare», ci raccontano Marco e Valentina, liberi professionisti, entrambi con la passione per il design. «Volevamo trasformare completamente i piccoli ambienti che frammentavano lo spazio». In più c’era la necessità di esporre nel modo migliore l’importante collezione di opere della coppia. «La residenza, duecento metri quadrati sul lungomare napoletano, si sviluppa a partire da un corridoio-galleria, che ospita quadri e sculture e dà accesso alle varie aree della casa», ci spiegano gli architetti Bianchini e Romeo, autori del progetto. Gli interni sono stati totalmente ridefiniti, eliminando partizioni e decori originari, irrecuperabili, privilegiando un segno minimalista. «Per enfatizzare i punti di forza: paesaggio, opere, arredi», continuano. Il living è un parallelepipedo puro in cui zona pranzo e area relax sono scanditi da una selezione di pezzi firmati Prouvé, Perriand, Mouille, per citarne alcuni. Sullo sfondo si fronteggiano due opere oversize dell’angolano Kiluanji Kia Henda. «Il confine tra arte contemporanea e design è molto sottile. Sia le opere sia gli arredi rispecchiano la nostra identità», sottolineano Marco e Valentina.Classici del Novecento, design e uno spettacolare tappeto Aubusson che era il sogno della padrona di casa. «Quando avevo parlato agli architetti di questo desiderio non erano tanto d’accordo. Poi li ho convinti e ho dimostrato di avere ragione», ride Valentina. La scelta vincente sta nell’aver saputo mixare stili ed epoche differenti: così ai lati del tappeto antico spiccano due divani in velluto verde disegnati da Piero Lissoni, mentre intorno al tavolo da pranzo di Jean Prouvé le sedie ultramoderne di Stefan Diez giocano di contrasto. Anche nella zona notte continuano le contaminazioni, ma il risultato è un insieme perfettamente calibrato. Se negli spazi di rappresentanza le dimensioni sono maestose, in cucina e nella zona notte, le proporzioni sono misurate: disegnate ad hoc per una famiglia che cresce. «I lavori sono durati due anni. Durante le fasi di progetto è nata Annamaria, e ora Maria Pia». Camera da letto padronale, servizi e stanze per le bambine sono delimitati da un sottile disimpegno che segna il passaggio tra zona giorno e ambienti intimi. Anche qui, arte contemporanea e design: opere del danese Peter Land e degli italiani Lorenzo Scotto di Luzio, Nicola Gobbetto, Giulia Piscitelli, sedute e lampade di Arne Jacobsen. La stanza dei padroni di casa è un cubo bianco affacciato sul paesaggio della città. «È proprio nell’angolo dell’edificio», ci mostrano Marco e Valentina. «Una finestra inquadra i sontuosi palazzi napoletani, l’altra punta dritto sul mare».
TERESA VILLA